Come un “Tessuto sociale”

 

Appena ho messo piede in Bolivia è stata  una costante notare dettagli e differenze. 

Dal modo in cui i boliviani si spostano a come mangiano nei piccoli locali del centro,  sono solo degli esempi di quanta differenza ho notato rispetto alla realtà da cui provengo.

Spostandoci lungo le rive del lago più grande del Sudamerica, il Titicaca, si possono notare frequentemente le donne appartenenti alla comunità indigena Aymara: le “cholitas“. Appaiono ai miei occhi con lunghe trecce nere, gonne colorate a più strati e soprattutto l’immancabile bombetta appoggiata al capo.  Loro sono uno dei simboli di questo paese. 

Il dettaglio che più mi ha incuriosito inizialmente è stato lo strano indumento che portano sulle spalle, praticamente ovunque: “l’Aguayo“. 

Quest’ultimo non passa inosservato perché è coloratissimo: creato con lana di alpaca, lama o pecora è utilizzato per sostenere i bambini sulle spalle delle loro madri o per il trasporto di cibo o foglie di coca. 

Grazie alle illustrazioni adattate su questo indumento dagli abitanti dell’altopiano, si recupera il valore simbolico e la storia di questa regione.

Come per i Lustrabotas anche le cholitas sono state oggetto negli anni di discriminazione e pregiudizio per via del loro attaccamento alla tradizione comunitaria  e alla conoscenza a volte esclusiva dell’ Aymara. (lingua nativa ufficiale)

Non conoscendo la lingua spagnola, nel tempo si è formata una separazione tra queste comunità e il resto del paese, interrotta con l’arrivo al potere di Evo Morales (primo presidente di derivazione Aymara) circa 14 anni fa, che ha stravolto i pregiudizi nei confronti delle Cholitas, riattribuendo  alla figura di queste donne l’importanza dovuta e dichiarandole “perno” fondamentale per le comunità tradizionali Andine. 

In questo scatto rubato alla quotidianità andina, cammino per Copacabana e noto Adelina, (nome di fantasia) con il suo Aguayo e la sua bombetta, sorseggiare il suo “Refresco” (bevanda zuccherina molto diffusa da queste parti) nel suo momento di pausa. 

Sta lì e chiacchiera con la sua amica, la osservo da un po’ e immagino subito che quel momento può esprimersi e perdurare nel tempo solo se riuscirò a cogliere l’attimo giusto. Così, come per magia, Adelina si volta regalandomi uno sguardo vero e puro del suo naturale essere.

Sulle sue spalle porta il peso dell’Aguayo pieno forse di Erbe. Colorato e ben sistemato, sarà li, sempre pronto ad avvolgere e supportare, e a regalarci anche solo per un istante l’esplosione di colori e la rappresentazione di un paese emozionante.

A breve una curiosità allettante sulle Cholitas verrà rivelata dalla mia amica e collega Irene Di Mizio, che ci incanterà con un articolo dedicato ad un “muscolo sexy” che ha scoperto essere per gli uomini boliviani. Quale sarà?